Sintesi
La piazza Garraffello, il cui nome deriva dall’arabo gharraf (abbondante d’acqua), era denominata in origine piazza della Loggia, per la compresenza delle Logge dei Catalani, dei Genovesi e dei Pisani. è l’area in cui confluiscono la via Argenteria, via Materassai, via dei Cassari, via Garraffello e via della Loggia. Qui infatti, sin dal XII secolo avvenivano commerci e incontri tra mercanti esteri che si stabilivano a Palermo e, in particolare, in questo quartiere vicino alla Cala.
L’area che in seguito divenne la contrada della Loggia si configurò tra il X e il XII secolo con l’interramento dell’antico porto della città, causato dai detriti riversati dai corsi d’acqua del Papireto e del Kemonia. Nel XII secolo qui erano presenti diverse Logge: quella dei Catalani sul versante settentrionale, quella dei Genovesi sul lato opposto e quella dei Pisani più discostata (scomparsa nel XVI sec.). Questi edifici, destinati a scambi commerciali, si elevavano su un solo livello ed erano ornati da archi e fonti. Dopo diversi secoli, durante i quali l’assetto della Loggia e dei suoi principali spazi urbani – le piazze della Bocceria, del Garraffo e del Garraffello – rimase quello tardo medievale, dalla metà del Quattrocento vennero avviate diverse campagne di trasformazione del quartiere, con una visione legata agli ideali rinascimentali e ad una diversa concezione degli spazi pubblici. Gli interventi maggiori riguardarono la regolarizzazione e il rinnovamento del sistema viario che attraversava la contrada, ma soprattutto la piazza della Bocceria (oggi Caracciolo). Tra il 1545 e il 1549 si regolarizzò il piano, che comunque mantenne una forma non perfetta e nel 1560 si allargò la via dei Cassari. Più o meno a questo periodo risale anche la costruzione dei palazzi del Duca della Grazia e Lo Mazzarino.Alla fine del secolo e più precisamente nel 1591, venne realizzata la fontana che tuttora si trova al centro della piazza. La piazza ospitò le Logge fino alla metà del XVIII sec., quando la maggior parte degli edifici prospettanti su erano ormai trasformati in residenze, come accadde per il Banco Pubblico della Tavola, che nel XVII sec. venne inglobato nel Palazzo Gravina di Rammacca. Alla fine dell’ottocento, il taglio della via Roma, in particolare il tratto compreso tra piazza San Domenico e Corso Vittorio Emanuele, realizzato tra il 1894-1898, comportò una nuova modifica dell’assetto di piazza Caracciolo che venne ristretta, causando lo spostamento di molte delle botteghe e dei banchi del mercato nelle strade adiacenti (via Argenteria, via dei Pannieri e via dei Mercieri), unificando i mercati di Piazza Caracciolo e di Piazza Garraffello. Con il taglio della via Roma e la costruzione del lungo e stretto edificio per uffici comunali, si avrà un ulteriore sgretolamento del tessuto edilizio e alla decadenza del mercato, anche se la via Argenteria mantiene il suo ruolo di asse di collegamento tra le tre piazze Caracciolo, Garraffo e Garraffello.
- G. Bellafiore, "Palermo", Palermo 1980.
- R. Prescia, "Il Cassaro e le sue Piazze: Le piazze", In S. Prescia (a cura di), "Il territorio: questo sconosciuto!", Dipartimento Città e Territorio, Università degli studi di Palermo, Palermo 1997, pp. 21-33.
- M. Vesco, "Il quartiere della Loggia da Ferrante Gonzaga a Domenico Caracciolo: tre secoli di progetto urbano nel cuore di Palermo", in R. Prescia (a cura di), "La Vucciria tra rovine e restauri", Palermo 2015, pp. 16-27.